UNICORNO (MON, MONOCEROS)
Un po’ di storia
E’ una costellazione “moderna” per cui non vi sono
leggende o racconti mitologici sul suo conto.
Questa costellazione, pare fu creata da Bartsch nel 1624, però sembra
che fosse già nota ai Persiani; non compare comunque nell’Atlante
del Bayer.
Come trovarla
L’Unicorno ha un’estensione di 482 gradi quadrati sullo
sfondo della Via Lattea. E’ una costellazione prettamente invernale,
perche’ transita al meridiano (alle ore 00) al 4-5 Gennaioe si trova
a Est di Orione, a Nord del Cane Maggiore e a Sud-Ovest del Cane Minore; rispetto
alle costellazioni confinanti risulta la meno evidente perché ha stelline
molto deboli.
Le stelle più brillanti, le variabili le doppie.
La stella più brillante è la b
(beta) o 11Mon di mag. 3.7 (A.R. 6h 27min e Dec. –7° 0.1’);
è pure una bella tripla con la primaria azzurra di mag. 4.6 e la secondaria
di mag. 5.4 a 7.3” in direzione Sud-Est e la terza di mag. 5.6 a 2.9”
oltre la precedente.
La e (epsilon) o 8Mon (A.R. 6h 21min e Dec. +4°
37’)è una doppia con la primaria di mag. 4.5 e la secondaria
di mag. 6.7 con una separazone di 13”.
La V (A.R. 6h 20min e Dec. –2° 10’)
è una variabile, tipo Mira; varia tra le magnitudini 6 e 13.7 in 334
giorni.
La U (A.R. 7h 28min e Dec. –9° 40’)
è una variabile gialla del tipo RV Tau; varia tra le magnitudini 5.8
e 7.7 in 92 giorni.
Oggetti deep-sky
Come detto in precedenza, l’Unicorno è attraversato
dalla Via Lattea e per questo contiene molti ammassi e nebulose.
L’ammasso aperto M50 (NGC 2323) ha una magnitudine totale di 6.3 e un
diametro di 16’, ed è localizzato a poco più di 4°
a Nord di qCMa(theta Canis Majoris) ed è composto da circa 80 stelle;
se ne consiglia la visione con binocoli o con telescopi usati a bassi ingrandimenti.
Per la fotografia sono consigliabili focali non inferiori al metro.
L’oggetto più noto però è la Nebulosa Rosetta (NGC
2237-8), che circonda l’ammasso aperto NGC2244; questo ammasso contiene
100 stelle, ha una magnitudine di 4.8 e una dimensione di 24’ ed è
associato alla nebulosa sopra citata che è ad emissione ed ha dimensioni
di 80’x 60’; vi è anche un altro ammasso associato a questi
due oggetti, è NGC 2239 di mag. 8.8 ed 80’ di dimensione ma composto
da solo 11 stelle, per cui poco appariscente.
La Rosetta è visibile a bassissimi ingrandimenti, sotto a cieli molto
bui e con appositi filtri; però in compenso le tecniche fotografiche
mettono in risalto la sua bellissima forma ad anello fatto di gas,filamenti,
globuli di Bok e nuvole di polvere. Per le riprese fotografiche si consigliano
focali non superiori al metro e pellicole tipo KodaK Panther o ScotchCrome;
con le camere CCD si consiglia di accoppiarle ad obiettivi fotografici a corta
focale.
A circa sei gradi a Nord della Rosetta vi è NGC 2261 conosciuta anche
come la Nebulosa Variabile di Hubble, appunto per i suoi improvvisi mutamenti
non solo in luminosità, ma anche nella forma. E’ un oggetto facile
da osservare anche in un 10 cm a 100x; date le sue dimensioni non certo eclatanti
(2’ x 1’) è una nebulosa ideale per chi si dedica a riprese
con CCD.
A circa 2° a Nord-Est dalla nebulosa di Hubble si trova NGC 2264 (mag.
4.1 e dim. 20’) un ammasso detto Albero di Natale a causa della sua
forma; comprende circa 40 stelle immerse in una debole nebulosità rilevabile
solo con la fotografia fatta con teleobiettivi. Al bordo Sud della nebulosità,
si trova la celeberrima Nebulosa Cono, un cuneo di materia oscura lungo 5’,
anche lui rilevabile solo con tecniche fotografiche e CCD.