DRAGO ( Draco,Draconis,Dra )

Introduzione:
E’ una costellazione molto estesa coprendo ben 1.083 gradi quadrati ed è circumpolare (non tramonta mai). La sua testa è formata da quattro stelle e si trova ai piedi del gigante Ercole. Il suo lungo corpo si snoda a NE verso il Cefeo. In questa direzione si nota la stella delta poi il corpo si piega verso SW seguendo una sequenza di stelle poste intorno al Gran Carro; qui troviamo la zeta, la iota e l’alfa, finchè si arriva alla coda che è proprio dalla parte opposta, verso la Giraffa.

Mitologia:
Molto probabilmente questa costellazione è stata “creata” dagli antichi dopo le due Orse nell’intento di collegare le stelle disperse tramite una figura sinuosa (un fiume o un animale). Ecco nascere così il Drago, probabilmente quello posto a guardia del Giardino delle Esperidi, dove crescevano le mele d’oro, ed ucciso da Ercole.

Stelle Doppie:
stella giallo – arancio di magnitudo 4.7 e da una secondaria di colore azzurro e di magnitudo 7.8 e distanti 34.6”. Anche questa doppia è osservabile coµ (17h 4.3’ +54° 32’) E’ una coppia difficile composta da due stelle bianco-gialle di magnitudo 5.8. Sono in lento moto orbitale e si stima che il periodo sia di 482 anni. La separazione attuale è di circa 2”.

v (17h 31.3’ +55° 12’) E’ una delle quattro stelle della testa del Drago. E’ molto bella e facile da separare; le due componenti hanno un’uguale magnitudine di 4.9 con una separazione di 62.3”. E’ una tipica doppia binoculare.

e (19h 49.4’ +70° 8’) Stella doppia con componenti giallastre e magnitudo 3.8 e 7.4 separate di 3,2”; si può già vedere con un piccolo telescopio.

o (18h 51’ +59° 20’) E’ una bellissima doppia e i colori sono differenti; la primaria è una n un piccolo telescopio.

Stelle Variabili:
RY (12h 54.5’ +66° 16’) E’ una variabile a lungo periodo tipo Mira. La sua magnitudine passa da 6.0 a 8.2 in 170 giorni. Si può osservare la sua variabilità con un semplice binocolo.

TW (15h 33.1’ +64° 4’) Stella variabile binaria ad eclisse che varia tra le magnitudini 7.0 e 10 con un periodo di 2.81 giorni. Il sistema è formato da una stella bianca ed una gigante arancione.

Y Draconis (09h 42’ +77° 51’) Variabile di tipo Mira con un periodo di 325 giorni. Le componenti hanno magnitudine 6.2 e 15.0. Si trova in una zona dove ci sono poche stelle brillanti e quindi è di difficile localizzazione. Può aiutare il suo colore rosso alla sua massima luminosità.

Oggetti Deep-Sky:
NGC 5866 (15h 06’ +55° 46’) Si pensava che fosse il famoso oggetto che mancava dal catalogo di Messier, ossia M102. In realtà M102 è un doppione di M101 (una galassia nell’Orsa Maggiore). E’ una delle galassie più luminose del Drago ed è visibile con telescopi medi. Con grandi strumenti si può osservare una sottile banda di polveri che l’attraversa. Per individuarla basta puntare la stella iota Draconis e andare a SSO per circa 4°. Ha dimensioni di 3’ x 1’ con magnitudine globale di 10,8.

NGC 6543 (17h 58’ +66° 38’) E’ una nebulosa planetaria tra le più brillanti con una magnitudine di 8.1 e con dimensioni di 18” (all’incirca quello medio di Saturno). Già con strumenti di piccole dimensioni si può notarla come una stellina sfuocata di colore verdastro; la stellina centrale è di 11^ magnitudine e si trova a 2000 anni luce di distanza. Circa 10’ a S di essa si trova il Polo Boreale dell’eclittica.

NGC 5907 (15h 14.6’ +56°31’) E’ una galassia spirale vista di taglio. Le sue dimensioni sono di 11’ x 0.6’ con una magnitudine globale di 10,4. Occorrono strumenti medio-grandi.

Sciami Meteorici:
In questa costellazione è visibile lo sciame meteorico delle Draconidi che è attivo tra il 27 e 30 Giugno e che produce poche meteore molto lente. Con Boote ha in comune lo sciame delle Quadrantidi.

Curiosità:
Ricordiamo che la stella alfa (Thuban) è stata la Polare circa 4800 anni fa.
La stella gamma (magnitudine 2.2) è una delle quattro stelle che compongono la testa del Drago (quella nella direzione di Vega) ed è divenuta celebre perché nel 1725 l’astronomo Bradley, nel tentativo di misurarne la parallasse, scoprì il fenomeno dell’aberrazione della luce, che è una delle prove positive del moto della Terra intorno al Sole. In seguito, nel 1737, lo stesso astronomo scopriva pure il fenomeno della nutazione dell’asse terrestre, una piccola oscillazione col periodo di 18 anni e 2/3, dovuta all’attrazione lunare e che si sovrappone a quello della precessione, di periodo molto maggiore.